Gravidanza e Allattamento

Padri in sala parto

24 Jun, 2017

Per avere il punto di vista di un papà ho chiesto a Martin Ellis, che si occupa del nostro blog nel Regno Unito, ed ecco la sua esperienza:

“Quando mia moglie diedi alla luce il nostro primo figlio, era una cosa normale che il papà assistesse alla sua nascita. Ma non ricordo assolutamente che mi sia stato chiesto di assistere al parto! Credo che, nel Regno Unito, l’esperienza del parto sia molto influenzata dall’orario del giorno in cui si partorisce, da quanto è indaffarato il reparto di maternità, e anche le infermiere in servizio possono fare una grande differenza. Il nostro primo figlio nacque un venerdì sera molto caotico e il personale dell’ospedale sembrava essere parecchio stressato, correvano tutti da una sala parto all’altra. Fummo assistiti da dottori esperti, studenti e diverse infermiere, nessuno dei quali sembrava poter rimanere a lungo. Ad un certo punto sembrava che chiunque entrasse per vedere com’era la situazione! Questo rese il parto alquanto stressante, e mia moglie stava affrontando anche alcune complicazioni. Vorrei poter dire la mia presenza rese le cose più facili, ma, con così tanta gente nella stanza, non riuscii neanche a starle vicino e sembrava che fossi solo d&rrsquo;intralcio al personale. Naturalmente la gioia di vedere e tenere in braccio mio figlio è qualcosa che non scorderò mai! Con la nostra seconda figlia, l’esperienza fu completamente diversa. Eravamo nello stesso reparto di maternità, ma mia moglie decise di dare alla luce nostro figlio in una nottata più tranquilla. Ci assistette un’infermiera gentilissima e molto comprensiva, e fui coinvolto durante la nascita di mia figlia per quanto a un uomo sia possibile fare! Sia io che mia moglie abbiamo un piacevole ricordo dell’esperienza, e ricordo ancora il senso di calma che provai mentre tenevo in braccio mia figlia nata da soli quindici minuti!”

Per avere il punto di vista di una mamma riguardo l’argomento, ho chiesto alla mia collega Elke Kramer, che si occupa del nostro blog in Germania, di raccontarci la sua esperienza. Ecco la sua storia:

“Il nostro primo figlio nacque nel nord-ovest della Spagna dato che all’epoca vivevamo in quella zona. Le condizioni dell’ospedale non erano così all’avanguardia come speravamo – all’incirca come erano gli ospedali in Germania una trentina di anni fa – infatti quando ci penso mi vengono ancora i brividi!  Ai padri era permesso entrare in sala parto solo una decina di minuti prima della nascita del bambino, prima di allora dovevano aspettare in corridoio. Di conseguenza, mi sono sentita spesso sola e un po’ persa, mi sarebbe piaciuto avere mio marito al mio fianco (così come anche lui avrebbe voluto essere presente). Purtroppo, ci furono delle complicazioni durante il parto e, alla fine, non gli fu concesso di entrare in sala parto. Questo ci rammaricò molto, poiché volevamo condividere insieme l’esperienza della nascita di nostro figlio.
Quando è nato il nostro secondo figlio eravamo già tornati in Germania e volevamo che le cose andassero diversamente. Mio marito sembrava piuttosto tranquillo, diceva spesso che la nascita era un processo del tutto naturale, ma io, al contrario, ero più nervosa. Una sera iniziarono le contrazioni e giunse l’ora di andare in ospedale, ma mio marito, non so come, riuscì a dimenticarsi la strada e fummo costretti a fare un piccolo tour per la città! Altro che calma! A parte quello, si comportò in modo impeccabile. Una volta arrivati in sala parto, mi prese per mano e cercò di supportarmi in tutti i modi possibili. Era fantastico averlo al mio fianco ma, ovviamente, non sapeva esattamente come aiutarmi e, quando le cose si sono complicate, dovettero praticare un taglio cesareo d’emergenza. A mio marito fu permesso entrare in sala operatoria ma, ancora una volta, il parto non andò come avevamo immaginato e sperato. Questa volta, almeno, abbiamo avuto la possibilità di condividere l’esperienza e mettere al mondo nostro figlio insieme.”

In conclusione, gli uomini dovrebbero assistere alla nascita dei loro figli? Personalmente, credo che sia una decisione estremamente personale, sicuramente ci sono papà che non si perderebbero la nascita del loro bambino per niente al mondo, ma non deve essere un’esperienza che si è forzati a vivere (sia da parte della mamma che del papà) a meno che non si è pienamente convinti!